LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI AI TESSUTI MOLLI

La riabilitazione degli infortuni ai tessuti molli, siano essi legamenti o muscoli, può essere davvero complessa. Nel corso degli anni vari acronimi si sono succeduti per guidare la gestione di tali infortuni: da ICE a RICE, successivamente PRICE fino ad arrivare a POLICE. Tuttavia tutti questi approci si sono sempre focalizzati sulla gestione acuta dell’infortunio, ignorando sfortunatamente le fasi sub-acute e croniche del processo di guarigione dei tessuti. Un nuovo acronimo ha fatto capolino nella letteratura negli ultimi mesi, incorporando una gestione a 360° del processo riabilitativo: da principi di cura immediata dell’infortunio (PEACE) fino alle fasi più tardive della riabilitazione (LOVE). PEACE & LOVE sottolinea l’importanza di educare il paziente e di tenere in considerazione i fattori psicologici e sociali che favoriscono il recupero. Mentre i comuni farmaci anti-infiammatori da banco si dimostrano avere un certo risultato per ridurre il dolore ed aumentare la funzionalità, questo acronimo segnala il loro potenziale effetto nocivo nel processo di guarigione ottimale dei tessuti. Si raccomanda quindi che essi non vengano inclusi nella gestione standard di infortuni ai tessuti molli.

SUBITO DOPO l’INFORTUNIO...E PACE SIA!

P per Protection (Protezione). Limita il movimento per 1-3 giorni per ridurre il sanguinamento e rischiare di peggiorare l’infortunio. Il riposo dovrebbe essere comunque ridotto al minimo in quanto un riposo prolungato può compromettere la forza e la qualità del tessuto. La durata del riposo dovrebbe invece essere stabilita in base al dolore che viene percepito.

E per Elevation (Elevazione). Sollevare l’arto al di sopra del livello del cuore per favorire il deflusso di liquidi interstiziale al di fuori dei tessuti.

A per Avoid anti-inflammatory modalities (Evitare anti-infiammatori). L’infiammazione è un processo biochimico che avviene proprio per aiutare i tessuti danneggiati a ripararsi. Di conseguenza, cercare di ostacolarla od inibirla tramite l’uso di farmaci può influire negativamente sulla guarigione a lungo termine dei tessuti, specialmente se utilizzati in dose elevate. Anche l’utilizzo del ghiaccio è molto dibattuto, nonostante il suo utilizzo dopo un infortunio sia pratica comune in tutto il mondo. Il suo effetto è principalmente analgesico ed anch’esso potenzialmente in grado di ostacolare il processo di infiammazione, portando quindi ad una guarigione non ottimale del tessuto danneggiato.

C per Compression(e). L’applicazione di una forza esterna tramite una benda od una fasciatura aiuta nel limitare la formazione di edema all’interno dell’articolazione o del muscolo.

E per Education (Educazione). Qualsiasi tipo di paziente dovrebbe essere educato dal proprio fisioterapista riguardo i benefici di un approcio attivo al recupero. Trattamenti passivi come elettroterapia, terapia manuale o agopuntura nella gestione immediata dopo l’infortunio si sono rivelate avere un effetto insignificante sul dolore e la funzionalità, se non controproducente nel lungo termine. Un’educazione appropriata sul tipo di infortunio e sulla gestione del carico evitano una medicalizzazione eccessiva della persona, riducendo quindi la somministrazione di terapie non necessarie. La cura magica non esiste!

DOPO I PRIMI GIORNI...ALL YOU NEED IS LOVE!

L per Load (Carico). Un approcio attivo fatto di esercizi e movimento beneficia maggior parte dei pazienti con disturbi muscoloscheletrici. Il carico meccanico dovrebbe essere introdotto nella fase iniziale della riabilitazione e le attività della vita quotidiana riprese non appena il dolore lo consente. Un carico ottimale senza esacerbazione del dolore infatti facilità la guarigione dei tessuti e li rende forti.

O per Optimism (Ottimismo). In poche parole...chi pensa di guarire bene e velocemente avrà dei risultati migliori e più veloci. Emozioni negative come paura o cattivo umore rappresentano degli ostacoli nel processo riabilititivo e sono spesso associate a risultati negativi.

V per Vascularisation (Vascolarizzazione). L’allenamento cardiovascolare rappresenta una pietra miliare nella gestione degli infortuni muscoloscheletrici. Infatti se eseguito senza dolore dovrebbe essere iniziato pochi giorni dopo l’infortunio in quanto stimola l’apporto di sangue ed il buon umore, oltre ad avere una funzione analgesica.

E per Exercise (Esercizio). Sempre più forti sono le evidenze scientifiche per l’uso dell’esercizio per recuperare mobilità, forza, propriocezione e ridurre il rischio di recidive. Un lieve fastidio od un dolore minimo sono consentiti

Referenze:

Dubois B, Esculier J-F. Br J Sports Med 2020;54:72–73.